Ecco Cosa Guarda Google Del Tuo Sito

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Vorresti scoprire quali sono i fattori chiave affinché il tuo sito possa rankare in prima posizione su Google? Ti stai informando su come è possibile ottimizzare in ottica SEO i contenuti del tuo blog?  In questo articolo andremo ad analizzare alcuni tra gli elementi più importanti di cui Google e i principali motori di ricerca tengono conto per posizionare siti e pagine web in essi contenuti all’interno dei risultati di ricerca offerti.

Gli spunti che troverai ti saranno utili per avviare un blog o un sito web con le migliori premesse per il successo o ottimizzare i contenuti del sito che già possiedi. Buona lettura!

Cos’è e come funziona un motore di ricerca

Prima di entrare nel merito di questo articolo e trattare nello specifico i fattori principali presi in considerazione da Google (ma più in generale dalla gran parte dei motori di ricerca) per posizionare un determinato sito tra i risultati, è necessario definire con precisione cos’è un motore di ricerca e il relativo funzionamento.

Quando si parla di motori di ricerca l’associazione con Google è quasi immediata. Si tratta infatti del principale motore di ricerca, ma non è l’unico. Realtà come Bing, Yahoo, ecc. sono anch’esse motore di ricerca, ognuno con un proprio algoritmo che viene costantemente aggiornato.

Rientrano tra i motori di ricerca anche quelle piattaforme che non restituiscono necessariamente siti e pagine web tra risultati, ma anche risultati di vario genere (YouTube per quanto riguarda contenuti video caricati sulla relativa piattaforma, Amazon relativamente ai prodotti inseriti e venduti attraverso la sua piattaforma di e-commerce, ecc.).

Come già accennato, l’algoritmo alla base di ognuno di questi motori di ricerca viene aggiornato costantemente nel tempo e tutti gli elementi e i dettagli relativi al suo funzionamento non sono noti con precisione, se non alla società stessa che ha ideato quello specifico motore di ricerca.

Tali algoritmi determinano il funzionamento di ogni motore di ricerca. In base a quello che andremo ad utilizzare, digitando una specifica chiave di ricerca sarà possibile visualizzare un determinato numero di risultati e in un preciso ordine.

Questi risultati saranno visualizzati a seconda della SERP (Search Engine Results Pages, ovvero la Pagina dei risultati del motore di ricerca).

Quest’ordine, quindi, non è casuale: lo scopo del motore di ricerca è fornire risultati quanto più attinenti possibile alla ricerca effettuata, e per fare questa analisi si basa su determinati fattori.

Lo studio di questi fattori e la successiva ottimizzazione di siti web (SEO, Search Engine Optimization) permette di fornire agli algoritmi di riferimento elementi positivi su cui basare le proprie analisi, così da far salire il sito in questione verso le prime posizioni.

Ma ora entriamo nel vivo di questa guida e analizziamo gli elementi principali presi in considerazione da Google nel momento in cui restituisce un determinato risultato a seguito di una ricerca effettuata.

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Parole chiave (“Keywords”)

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Non è un segreto che le parole chiave, dette anche “keywords” presenti all’interno delle pagine e dei contenuti di ogni sito vadano in qualche modo ad influire sul funzionamento dell’algoritmo di Google.

Keywords all’interno delle pagine

L’algoritmo del motore di ricerca andrà ad elaborare i dati per restituire un determinato risultato, anche in base al numero di corrispondenze relative alla specifica chiave di ricerca digitata ritrovate all’interno dei siti analizzati.

Proprio per questo motivo l’inserimento di keywords all’interno delle proprie pagine e dei propri contenuti risulta fondamentale. Il motore di ricerca andrà ad analizzare il numero di corrispondenze in ogni pagina, con particolare enfasi sulla parte iniziale e la parte finale del documento.

Già basandoci su questo dato, e volendo per esempio inserire un nuovo articolo sul proprio blog, possiamo capire quanto sia importante definire fin da subito nelle prime righe gli argomenti trattati, inserendo quindi le parole chiave necessarie.

La stessa attenzione dovrà essere dedicata alla conclusione dell’articolo, altra zona fondamentale per l’algoritmo di Google.

Keywords all’interno del titolo

Di grandissima importanza è ovviamente anche il titolo dell’articolo, che deve possedere queste due caratteristiche:

  • Da un lato, come abbiamo detto, deve contenere la keyword in modo chiaro e il prima possibile.
  • Dall’altro, è necessario che il titolo non si limiti alla sola keyword ma sia il più specifico possibile, soprattutto operando in contesti dove la competizione è molto alta.

Facciamo un esempio su una keyword con un alto livello di competizione. Analizziamo due possibili titoli relativi alla chiave di ricerca “marketing”.

“Guida di marketing” Nonostante il titolo contenga in maniera chiara la keyword e Google riesca sicuramente a capire l’argomento trattato (o gli argomenti) all’interno di quell’articolo, una parola chiave di questo genere non permetterà mai all’articolo in questione di emergere e salire all’interno dei risultati di ricerca in quanto troppo generico.

In casistiche come queste risultano più funzionali le cosiddette “long tail keywords”. Vediamone subito un esempio con il secondo titolo.

“Strategie di marketing: 5 segreti per portare il tuo business al livello successivo!” L’esempio di titolo preso in considerazione non si limita a riportare la sola keyword, ma aggiunge informazioni.

La grossa differenza non è data tanto dall’algoritmo di Google, quanto dalla reazione degli utenti di fronte a questi due risultati.

Prova a immaginare, tu quale tra i due sceglieresti se li trovassi vicini tra i risultati di ricerca?

Keywords all’interno del dominio

Parliamo in ultimo delle keywords presenti all’interno del nome di dominio di un sito web.

Molto spesso capita di leggere dell’importanza delle keyword all’interno del nome di dominio e di come sceglierlo correttamente.

Senz’altro selezionare un nome di dominio adeguato andrà ad influenzare l’algoritmo di Google e i risultati di ricerca restituiti.

Il mio consiglio è certamente quello di definire fin da subito un nome di dominio valido. Si tratta però di una decisione relativa alla fase iniziale, quella di apertura del sito, e che non dovrebbe richiedere più tempo del necessario.

Ricorda che non esiste il nome di dominio perfetto: ci sono tuttavia alcuni elementi da tenere in considerazione per sceglierne uno valido.

Se desideri approfondire questi argomenti, in questo articolo troverai informazioni e spunti utili per scegliere un buon nome di dominio ed eventualmente modificare quello attuale, qualora il tuo sito sia già avviato.

Strumenti utili

Veniamo ora a parlare di alcuni strumenti fondamentali per definire gli argomenti dei contenuti trattati e le keywords all’interno del sito o di un blog.

  • Google Keyword Planner Si tratta di uno strumento messo a disposizione direttamente da Google all’interno della piattaforma Google Ads. Grazie a questo strumento avrai a disposizione dati e volumi di ricerca per definire al meglio le tue keywords.  Servendoti di questa piattaforma potrai gestire al meglio il tuo piano editoriale, con la certezza di pubblicare contenuti per cui c’è effettivamente richiesta e un livello di competizione che ritieni adeguato.
  • Semrush Altro strumento fondamentale per blogger, webmaster e più in generale per tutti coloro che si occupano di produzione di contenuti.  Semrush ti darà la possibilità di accedere ai dati di cui hai bisogno per effettuare analisi di mercato nel modo più efficiente possibile. È disponibile una versione gratuita con funzionalità limitate o è possibile sottoscrivere un piano di abbonamento selezionando tra quelli proposti quello più in linea con le tue esigenze.

L’errore più frequente: “keyword stuffing”

Quanto appena descritto, se attuato consapevolmente, permetterà senz’altro al sito in questione e alle pagine in esso contenute di ottenere risultati positivi in termini di ranking per specifiche parole chiave.

È necessaria però una precisazione: tutte queste parole chiave devono essere inserite in modo opportuno e dove realmente siano necessarie.

Laddove siano inserite parole chiave in eccesso, il risultato che si andrà ad ottenere sarà l’esatto contrario di quello sperato, in quanto Google valuterà in maniera negativa tale approccio. Tutto ciò porterebbe ad avere pagine ricche di keyword ma intaccherebbe in maniera importante il valore dei contenuti. L’errore appena descritto è noto come “Keyword stuffing“.

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Autorevolezza

L’autorevolezza del sito è senza dubbio un altro fattore fondamentale preso in considerazione da Google.

Ma come può un algoritmo giudicare se un determinato sito rappresenta una fonte autorevole? Anche in questo caso, ci sono alcuni fattori che vengono analizzati da Google.

Sebbene la SEO ci permetta di attuare i dovuti accorgimenti per ottenere una valutazione migliore dall’algoritmo, migliorare la propria valutazione da questo punto di vista non è un qualcosa ottenibile dall’oggi col domani, come può accadere per esempio nel caso dell’ottimizzazione delle keyword.

L’aumentare dell’authority di un contenuto facente parte di un determinato sito web farà senz’altro salire quel determinato risultato tra i risultati di ricerca, ma per raggiungere questo obbiettivo è necessario tempo e impegno.

Alcuni fattori che possono influire sull’autorevolezza di un sito agli occhi di Google sono senz’altro:

  • Data di creazione del sito L’algoritmo di Google premia l’anzianità di un determinato sito.
  • Presenza di numerosi backlinks Il numero di link che rimandano al proprio sito presenti in altri siti (facenti parte della stessa nicchia) rappresenta certamente un dato positivo agli occhi di Google. Lavorando in questa direzione, e quindi sulla “link building esterna”, è possibile ottenere risultati importanti già nel breve-medio periodo.

Tempo medio di visualizzazione

Il tempo di navigazione effettivamente trascorso all’interno del sito da parte di tutti gli utenti risulta senz’altro un dato fondamentale. All’aumentare di questo valore migliorerà senz’altro “l’opinione” di Google per quel determinato sito, in relazione a quella determinata nicchia.

Detto in altre parole, se un utente trascorre molto tempo all’interno di un sito navigando tra le varie pagine e non limitandosi soltanto a leggere poche righe prima di uscire, significa che quel sito fornisce le informazioni di cui l’utente ha bisogno, che intrattiene o che comunque offre contenuti di valore.

Tra gli elementi che possono aiutare ad aumentare il tempo di permanenza all’interno del sito ci sono senz’altro questi tre fattori:

  • Valore dei contenuti. La prima regola presente per aumentare il tempo di permanenza degli utenti all’interno del sito è certamente quella di offrire valore all’interno del sito stesso. A prescindere dalle caratteristiche del sito e della nicchia di riferimento, offrire contenuti di valore e di qualità permetterà non solo agli utenti di rimanere nel sito e approfondire un determinato argomento, ma aumenterà anche le probabilità che essi tornino a far visita al sito stesso, ritenendolo quindi valido e affidabile.
  • Presenza di video. Non è raro vedere video integrativi all’interno di articoli o post. A patto che siano anch’essi di valore, un video integrativo aumenterà senz’altro il tempo di permanenza dell’utente, chiarendo alcuni dettagli o spiegando in maniera ancor più diretta alcuni punti salienti degli argomenti appena trattati. Per maggiori informazioni e per scoprire come realizzare un video di qualità con una spesa contenuta, ti consiglio di leggere questo articolo.
  • Link building interna. L’inserimento di link che rimandano ad altre pagine del sito stesso risulta senz’altro una strategia efficace. Certamente andrà selezionato un link di potenziale interesse e strettamente correlato agli argomenti della pagina su cui si andrà ad inserire il link. Non esiste una posizione migliore in assoluto per l’inserimento di un link. In generale, qualunque posizione può rendere efficace quel link a patto che sia di reale utilità per l’utente. In alternativa, una posizione senz’altro valida è al termine del contenuto o dell’articolo in questione, cosicché l’utente possa proseguire la navigazione approfondendo un argomento strettamente correlato a quanto appena letto.

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Velocità di caricamento

La velocità di caricamento del sito e delle pagine in esso contenute è un altro parametro fondamentale. La gran parte degli utenti non è disposta ad attendere più del necessario prima di visualizzare un determinato risultato, che sia un’immagine, un video, una pagina, ecc.

Proprio per questo motivo i motori di ricerca privilegiano siti web basati su hosting affidabili e che godono di buone performance.

Se sei alla ricerca di un hosting di qualità per il tuo sito web o per il tuo blog, ti consiglio senz’altro Bluehost. Scegliendo Bluehost potrai usufruire di un servizio di hosting dalle ottime performance e configurare un dominio personalizzato, il tutto in maniera semplice e intuitiva.

Scegliere un servizio di hosting di qualità ti permetterà di costruire il tuo sito sulle migliori basi possibili e di migliorare fin da subito il posizionamento all’interno dei risultati restituiti dai motori di ricerca.

Per maggiori informazioni su Bluehost ti rimando a questo articolo, dove ne abbiamo parlato approfonditamente.

Altri fattori che possono influenzare i risultati di ricerca

Organizzazione dei contenuti e sitemap

L’organizzazione dei contenuti all’interno del sito è senz’altro un punto fondamentale da tener presente. Ogni contenuto all’interno del sito deve essere disponibile in una posizione chiara e accessibile agli utenti.

Siti particolarmente complessi risulteranno difficilmente navigabili e di scarso interesse da parte degli utenti.

Per siti di grandi dimensioni, con molte pagine o con caratteristiche molto complesse è consigliabile inviare direttamente il sitemap a Google, in modo che l’algoritmo di Google abbia una panoramica chiara del sito e di tutti gli elementi in esso contenuti.

Temi responsive e mobile friendly

Negli ultimi anni la navigazione web da mobile è aumentata esponenzialmente. Proprio per questo motivo è fondamentale che i temi e tutte le caratteristiche progettate sul proprio sito siano “responsive”, ovvero visualizzabili correttamente tanto da pc quanto da smartphone e tablet. 

Qualora tu stia utilizzando un CMS (Content Management System) aggiornato, come ad esempio WordPress, questa casistica non ti deve preoccupare in quanto i principali CMS offrono temi e plugin compatibili con tutti i dispositivi.

Il problema potrebbe sorgere in presenza di siti più vecchi progettati direttamente in HTML. In quel caso è bene verificare la compatibilità del sito con i principali browser mobile.

Ottimizzazione dei contenuti

Abbiamo già visto quanto sia importante l’inserimento di keywords all’interno dei contenuti del proprio sito. Rimangono alcuni accorgimenti aggiuntivi che possono aiutare ulteriormente nel posizionamento tra i risultati di ricerca. Sto parlando dei tag title e della meta description.

  • Tag title Formattare i propri contenuti in modo corretto selezionando gli appositi tag title (titoli H1, H2, H3, ecc.)  e definendo i vari paragrafi, fornirai una chiara informazione a Google di quelli che sono i titoli, gli argomenti trattati nell’articolo e il corpo dell’articolo stesso. Qualora Google avesse difficoltà a individuare gli argomenti di un determinato contenuto esiste un’altra sezione in cui andrà a ricercare informazioni: la meta description.
  • Meta description Si tratta di un elemento del codice HTML di una specifica pagina web non visualizzabile da parte dell’utente durante la navigazione.  In questa sezione sarà possibile riassumere in poche parole i contenuti di quella pagina, così da fornire un’identificazione più chiara per l’algoritmo di Google. Alcune strategie passate suggerivano di inserire più parole chiave possibili all’interno della meta description. Attualmente la migliore strategia attuabile rimane quella di spiegare in maniera discorsiva i contenuti della pagina in questione inserendo solo alcune keyword, ma non in maniera forzata.

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Conclusioni

Siamo giunti alla conclusione di questo articolo.  L’argomento trattato è così vasto da non poterlo esaurire completamente nel corso di un articolo.

Spero comunque di averti fornito indicazioni e spunti utili all’interno di questa guida per ottimizzare fin da subito il tuo sito web.

Se questi argomenti ti affascinano e desideri approfondire la SEO, ti consiglio senz’altro di leggere il libro SEO AUDIT AVANZATO.

Grazie a questo libro avrai tutti gli elementi per approcciare la SEO con efficacia e ottimizzare il tuo sito web in modo professionale.

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Written by Christian Salerno (Krikko)
Musicista di professione ma appassionato ed esperto di Internet Marketing. Dal 2009 porto avanti Business online su diverse nicchie e in questo blog condivido la mia esperienza. Fondatore di PensionedaRe.com, il percorso di formazione per l'indipendenza economica.